Crediti di carbonio: croce e delizia di un nuovo mercato incentrato su principi etici e sostenibili, non sempre rispettati!
Scoperchiamo il vaso di Pandora dei Crediti di Carbonio, portando alla luce quelle circostanze nascoste o non ben conosciute dietro le logiche di questo mercato.
I crediti di carbonio, o carbon credits, costituiscono una strategia orientata alla promozione di progetti nazionali e internazionali di tutela ambientale e climatica, con l’obiettivo di ridurre la produzione di gas serra responsabili del riscaldamento climatico globale.
Un credito di carbonio è un certificato negoziabile, ossia un asset equivalente ad una tonnellata di CO2 non immessa o assorbita grazie ad un progetto di tutela ambientale realizzato al fine di ridurre o riassorbire le emissioni di CO2 e altri gas serra.
I mercati dei carbon credits sono sostanzialmente due, quello obbligatorio e quello volontario. Il primo è un meccanismo imposto da alcune autorità governative come l’UE, che chiede a determinati settori industriali di ridurre gradualmente le loro emissioni di CO2. Il secondo è, invece, un mercato volontario che si sta sviluppando in parallelo a quello regolamentato europeo Ets. È proprio quest’ultimo a destare più di qualche sospetto specie se visto in una logica di Greenwashing (o per meglio dire di ESGwashing), ovvero quel meccanismo che consiste nel dire o fare cose che non riflettono in modo chiaro e corretto il profilo di sostenibilità di un’Organizzazione.
A riguardo, anche una recente inchiesta internazionale condotta congiuntamente dal Guardian, Die Zeit e Source International sembrerebbe condannare la logica sottostante al mercato volontario.
L’acquisto dei Carbon Credits dovrebbe essere visto come un’opportunità all’interno di una policy aziendale ben strutturata finalizzata alla riduzione di gas serra. Tale acquisto, quindi, non deve essere considerato come l’unico modo per compensare le emissioni di gas inquinanti.
Solamente dopo aver attuato, o cercato di attuare, politiche per limitare l’impatto ambientale delle proprie attività, l’Organizzazione provvederà all’acquisto dei Crediti di Carbonio, specie se la stessa opera in settori che non possono ancora evitare di emettere anidride carbonica, perché legati a processi produttivi o lavorazioni che non consentono una riconversione in tempi brevi.
Ed è proprio in questo caso che entra in gioco il meccanismo d’acquisto dei crediti di carbonio. La possibilità di acquisire questi speciali titoli da enti esterni certificati è propedeutica al finanziamento di progetti internazionali o nazionali di efficientamento energetico, di forestazione, o produzione di energia pulita. Inoltre, gran parte dei progetti sostenuti tramite lo strumento dei crediti di carbonio vengono attivati nei Paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo di ridurre il divario tra i Paesi ricchi e quelli più poveri e di favorire la decarbonizzazione su scala mondiale.
Tuttavia, il sistema virtuoso appena descritto si sta alimentando in modo sbagliato!
A confermare questa tesi basta dare un’occhiata ai documenti di alcune aziende che vogliono comunicare, a qualsiasi titolo, in numeri gli impatti ambientali causati dalla loro attività.
Se analizzassimo tutti i dati relativi alla CO2 non immessa da talune Organizzazioni, compensata grazie al meccanismo dei Carbon Credits, paradossalmente ci troveremo nella condizione di dover addirittura immettere CO2 nell’atmosfera.
Questa situazione irrealistica è figlia di report sulla Sostenibilità non veritieri che contengono dati gonfiati, i quali non fanno altro che alimentare fenomeni di Greenwashing, facendo storcere il naso anche ai sostenitori del mercato dei Crediti di Carbonio.
Ciò che si sentiamo di consigliare a qualsiasi tipologia di Organizzazione, incluse le PMI, nel tentativo di rendicontare al meglio i dati legati all’impatto delle loro attività sull’ambiente, riguarda la possibilità di sviluppare o implementare un vero Sistema per la Sostenibilità ESG, capace di descrive il percorso di un’azienda verso una Sostenibilità ambientale, sociale e di governance.
Un Sistema che ingloba piani ben delineati per la Sostenibilità e che sia allineato ai requisiti presenti in Standard qualificati come quello della SRG 88088. Requisiti che permettono di gestire e rendicontare al meglio anche le emissioni di CO2 nell’atmosfera di aziende che, grazie ad un Sistema di Gestione per la Sostenibilità, intendono dimostrare concretamente il proprio impegno per un mondo migliore e per il rispetto delle parti interessate.